MEMORIA TESSILE_SU FILO DEI DIRITTI

Casa della Memoria della Storia

Mercoledì 3 maggio dalle ore 17.30

Una cultura ancestrale, quella della tessitura, passata attraverso i violenti eventi che ne hanno caratterizzato la storia, dall’antichità ai nostri giorni. Memoria tessile__sul filo dei diritti” è una mostra tessuta di questa Memoria che, attraverso le opere di fiber artdi artisti contemporanei, pone un forte accento sulle tragedie che hanno coinvolto i lavoratori del settore tessile nel mondo e sulle battaglie per i diritti conquistati e, in larga parte, non ancora riconosciuti.

La mostra, visitabile alla Casa della Memoria e della Storia fino al 30 giugno 2017, inaugura il 3 maggio alle 17.30.

Gli appunti, le tracce tessili di Cecilia De Paolis, Jacopo Lo Faro, Cristina Mariani, Lucia Pagliuca, Diana Poidimani, Lydia Predominato, Giulia Ripandelli, Grazia Santi, Laura Sassi, Patrizia Trevisi si ispirano a fatti di cronaca che cominciano in un lontano passato, come il Tumulto dei Ciompi – i più umili salariati dell’Arte della lana – scoppiato a Firenze il 20 luglio 1378; le rivolte di Lione nei setifici; gli scioperi di Torino per riduzione dell’orario di lavoro, migliori condizioni lavorative e aumenti salariali; l’incendio del 25 marzo 1911 della fabbrica Triangle di New York che causa la morte di 146 persone, tragedia che fa parte degli eventi storici ricordati in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

Purtroppo l’elenco è ancora lungo: la tragedia di Savar a Dacca nel novembre del 2012 dove, a causa di un incendio, sono morti 100 operai di una fabbrica tessile e il 24 aprile del 2013 più di 1000 persone persero la vita per il crollo dell’edificio e, a settembre 2012, altri due incendi, a Karachi e a Lahore in Pakistan, hanno causato 315 vittime e più di 250 feriti. Anche la Thailandia ha pianto le sue vittime: nel 1993 un incendio ha ucciso 188 lavoratori della Kader Toy Factory di Bangkok e molti, ancora oggi, continuano a morire al ritmo del lavoro.

“Memoria tessile__sul filo dei diritti” vuole ricordare e raccontare tutti questi eventi in un ideale passaggio dalla tessitura primaria alla fiber art, cercando di cogliere il nesso tra la memoria storica del “fare tessile” e il presente. Creare fiber art vuol dire prendere in considerazione l’intreccio base, considerarlo come radice primaria da cui partire per renderlo poi contemporaneo attraverso forme e materiali attuali.

Nelle opere di fiber art esposte si ritrovano notazioni, racconti salvati, ricordi, immagini, luoghi, numeri, lo scorrere del tempo, frammenti tessili, cuciture, abiti scultura, pannelli e fili, trame, ferro, cotone, lane trattate e ripetute; ma aleggiano anche i canti delle leggende popolari e i canti di protesta delle filatrici e delle ricamatrici al ritmo del gesto tessile tramandato da mano a mani.

La mostra, a cura di Bianca Cimiotta Lami con il coordinamento artistico di Lydia Predominato, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale-Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura,  a cura della F.I.A.P.

All’inaugurazione, il 3 maggio alle 17,30, insieme alle curatrici intervengono Stefania Severi, storica e critica d’arte, John O’Brien, artista, Raffaella Lupi, gallerista d’arte, Renata Pompas, critica d’arte “Fiber art”.