VITO CAPONE
Vito Capone nasce a Roma nel 1935 da genitori salentini. Compie gli studi artistici a Napoli. Ha insegnato Tecniche Pittoriche presso l’Accademia delle Belle Arti di Foggia, di cui è stato direttore dal 1988 al 1991. Partito da una ricerca pittorica, alla fine degli anni ’70 abbandona la pittura per indagare sui materiali, soprattutto la carta e sulle vibrazioni del bianco, in modo da creare una congiunzione tra il linguaggio pittorico e quello scultoreo. Per Vito Capone la carta è un tramite attraverso cui esprimersi, una dimensione in cui confluiscono la memoria, la cultura, il vissuto. Fabbrica la carta da se con tecniche di propria invenzione grazie a macerazioni, manipolazioni, essiccazioni di carta riciclata insieme con erbe, fibre e pigmenti naturali. Egli combina insieme carta, fil di ferro, cotone e acqua quasi come uno scultore. Scorticando la fibra e rilevandola in fitta peluria o ritmiche scaglie, ottiene cerchi, spirali, forme organiche emergenti che sanno anche di conchiglie e di fossili. Tutto è ottenuto tramite l’uso di un bisturi che crea fitte e sistematiche textures per via di incisioni minimali, graffiature, punture di spilli. Le sue opere figurano in enti pubblici, musei, collezioni private in Italia e all’estero.